UNITA' PASTORALE ARCOLE-GAZZOLO
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A TUTTA ESTATE
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Orario celebrazioni
Parrocchia S. Giorgio Arcole

​SABATO ore 19.00
​DOMENICA ore 9.30​
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Parrocchia S. Bartolomeo Gazzolo

​SABATO ore 17,30
DOMENICA ore 11.15​
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Santissimo corpo e sangue di cristo - anno C

Non è un problema mio! La moda dell’autosufficienza.

​Il deserto.
Il viaggio della vita attraversa prima o poi zone deserte. La sera scende sul giorno di ciascuno di noi. Sono i tempi della vita in cui ci ritroviamo da soli, magari con la sensazione di aver fallito o di non aver fatto abbastanza. Talvolta ci sorprendiamo perché siamo consapevoli che non è mancata l’esperienza dell’amore, sentiamo anche di aver incontrato Dio, abbiamo gustato la sua parola, eppure il deserto è davanti a noi e ci spaventa! Quando proviamo a condividere quello che stiamo vivendo, quando facciamo presente il nostro sconforto perché ci troviamo nel deserto, riceviamo spesso risposte che ci rimandano al buon senso, ma difficilmente troviamo chi è disposto ad attraversare il deserto insieme a noi. 

Soluzioni facili.
Il vangelo di Luca descrive una scena che racchiude questi elementi: la gente è andata da Gesù per ascoltare le sue parole e ha visto i suoi gesti, ma ora si ritrova nel deserto. I discepoli sono interpellati per aiutare a dare una risposta al problema. Gesù li mette davanti alla situazione delle persone per aiutarli a riflettere sulle loro reazioni. Nonostante quello che hanno ascoltato e visto, i discepoli rispondono con il buon senso e con un sano realismo: la soluzione è congedare la gente, è meglio che se ne vadano e che ognuno pensi per sé, soprattutto esprimono la consapevolezza del loro limite, sono incapaci di rispondere al bisogno che hanno davanti. Se ci pensiamo, sembra un modo molto comune di affrontare i problemi, soprattutto quando ci ritroviamo davanti alle richieste degli altri e cerchiamo un modo per toglierci dall’imbarazzo.

Davanti ai problemi.
Gesù li spinge al contrario a mettersi in gioco, li invita a dare loro stessi da mangiare: al di là di come suoni al nostro orecchio questa espressione, si tratta comunque di un invito a coinvolgersi nella situazione, perché attraverso questo coinvolgimento, riusciremo a capire qualcosa in più di Dio. I discepoli riferiscono di avere solo cinque pani e due pesci, nell’insieme hanno sette elementi, un numero che rimanda alla pienezza, ma è una pienezza di cui loro non si rendono conto: in fondo hanno tutto, il Signore è con loro, ma non se ne rendono conto. Tra l’altro, nessuno dei discepoli si appella a Gesù, nessuno di loro richiama il maestro al suo impegno, nessuno esprime la fiducia in Gesù.
La pedagogia di Gesù prosegue e li aiuta a fare un’esperienza di Dio. Le persone sono invitate a sedersi per gruppi di cinquanta: è un rimando al racconto dell’Esodo, al tempo cioè in cui il popolo ha attraversato il deserto e ha sempre trovato il cibo nonostante la paura di morire di fame. 

Un’azione che continua.
I gesti di Gesù sono descritti con forme verbali che indicano la puntualità dell’azione: prese, alzò, recitò, spezzò…ma l’ultimo verbo assume una forma diversa, una forma che indica che quell’azione, iniziata in quel momento, prosegue ancora. Si tratta del verbo distribuire. Da quel momento in poi Gesù ha iniziato a distribuire il pane ai discepoli affinché lo portassero alla gente. È l’azione della Chiesa. Come dice Paolo: «vi ho trasmesso quello che a mia volta ho ricevuto» (1Cor 11,23a). Si tratta di portare qualcosa che non è nostro. Il compito sacerdotale è un compito di mediazione. Proprio per questo occorre sempre ricordare che questo ministero è un servizio. Molte volte invece, soprattutto in alcune discussioni ideologiche, si proiettano su questo compito delle velleità di potere e di affermazione nella società.

Il pane non mancherà.
Dopo aver mangiato avanzarono dodici ceste. È il cibo per il nuovo popolo di Dio. È il pane che non mancherà mai nella vita della comunità. Ecco perché possiamo attraversare il deserto. Certamente la vita attraverserà anche momenti difficili, aridi e faticosi, ma proprio in quei momenti dobbiamo ricordarci che Gesù è con noi e forse ci viene chiesto anche di aiutare il Signore a sfamare coloro che si trovano nel deserto.
                                                              Don Gaetano Piccolo
LA PAROLA
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22 GIUGNO 2025
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E' stata inoltre l'occasione per chiudere il mese dedicato a Maria, affidare a Lei i ragazzi che hanno ricevuto l’eucarestia, per la prima volta, coloro che riceveranno la cresima e tutti i battezzati di ogni età. Abbiamo infine offerto a lei le fatiche e le gioie vissute in questo anno pastorale che ci ha coinvolti nell'essere “Testimoni dell’amore di Cristo”, nei momenti di preghiera, nell’annuncio agli altri, nella carità possibile per diffondere la Parola di Dio nella vita di ogni uomo.

CELEBRAZIONE DEI SACRAMENTI

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IN CAMMINO VERSO LA NUOVA UNITA' PASTORALE
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SINTESI DALLE ASSEMBLEE PARROCCHIALI 2024
​I sentimenti ed i pensieri raccolti nelle due assemblee sono risultati complessivamente alquanto contrastanti ed equamente distribuiti tra il timore legato all’incertezza per una prospettiva molto diversa rispetto alle abitudini consolidate negli anni e la paura di perdere quanto si è vissuto sino ad oggi, ma anche dalla necessità di aprirsi alla fiducia e al sostegno dell’azione di Dio, con la speranza di costruire comunità più aperte ed accoglienti, nelle quali ciascuno possa sentirsi accolto e chiamato a vivere appieno la propria vocazione di battezzato.
INDICAZIONI DALL'ASSEMBLEA DIOCESANA 2025
​Le parrocchie, riunite nelle unità pastorali che sono state individuate dal discernimento compiuto finora, debbono essere coinvolte nel processo di attivazione delle unità pastorali.Invito tutti a non compiere passi che risultino meramente formali e non sostanziali. Perché la rete delle parrocchie – che restano comunità fondamentali per noi – sia frutto di un progetto condiviso è necessario attivare processi comunitari che non sono per nulla scontati.
CONFRONTO TRA I GRUPPI PASTORALI UNITARI RIUNITI
Partenza subito, ma con gradualità. Partire subito per obbligarci al confronto, a collaborare e condividere subito le varie esperienze. Incontrarci per ambiti potrebbe essere una chiave veloce di confronto. È bene iniziare subito, ma con gradualità. E' importante trovarci per condividere e uniformare le varie attività. Sarà faticoso e impegnativo, ma occorre farlo. Partire con passi graduali, sapendo da dove partire. Parola chiave è concretezza per intraprendere un percorso. Si parte insieme, visto che abbiamo già iniziato a camminare insieme. Pur avendo storie differenti dobbiamo imparare a costruire insieme per raggiungere un obiettivo comune. Tenacia, accoglienza, e disponibilità al confronto serviranno per camminare insieme, ma sarà sicuramente bello.
I Consigli Pastorali Unitari di Arcole-Gazzolo e di Veronella-Zimella, nella riunione di giovedì 5 giugno, hanno espresso la volontà per un passaggio a breve alla nuova Unità Pastorale. Si rimane in attesa delle specifiche modalità di attuazione di tale passaggio, che saranno rese note dalla diocesi in un incontro previsto il prossimo 20 settembre.

PIANO PASTORALE UNITARIO
''Per un incontro
​che cambia la vita''
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ANNO PASTORALE 2024 - 2025
IL PROGRAMMA PASTORALE
Scopo di un programma pastorale:
offrire alla comunità una direzione e degli obiettivi da raggiungere;

fermarsi a riflettere per confrontarsi, studiare, verificare come, dove e con chi stiamo camminando;
​
non cominciare ogni volta da zero, ma tener conto delle indicazioni, delle attività, dei progetti degli anni precedenti, che non si sono potuti realizzare pienamente o che sono stati solo in parte sfiorati.
Testimoni dell'amore di cristo


GRUPPI MINISTERIALI
CI SIAMO​.....O QUASI
Attualmente è stato formato un unico gruppo che opererà per entrambe le parrocchie, così composto:
BOLLA MICHELA
BOSEGGIA DAMIANO
EPPIANI SIMONE


GRUPPI MINISTERIALI

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Unita' Pastorale
​ARCOLE-GAZZOLO
Via Abazzea, 14
​37040 Arcole (VR)
Tel. 0457635029
mail ​[email protected]
prima pubblicazione
28 novembre 2019

ultimo aggiornamento
23 GIUGNO 2025

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