DOMENICA V T.O. - anno AC’è troppo amore! Esagerazioni di cattivo gusto.
Vita sprecata. Il rischio di sprecare la propria vita, di non sapere cosa farne, c’è sempre stato, ma forse oggi è ancora più frequente. Si può buttare la vita per pigrizia, perché non ci va di prenderci delle responsabilità, si può sprecare la vita perché ci si ripiega su se stessi, ci si illude di essere felici mettendo il proprio io prima di ogni altra cosa, si può spegnere la propria vita perché ci alimentiamo di quel rancore che non permette alla fiamma di bruciare. Quando veniamo offesi, siamo tentati di rispondere con altro male, quando siamo criticati, siamo portati a difenderci dando giudizi ancora più sferzanti, quando siamo nella tempesta, pensiamo che Dio ci abbia abbandonato. È difficile continuare a essere felici quando le cose non vanno bene. È in questo contesto forse che possiamo leggere le due immagini che Gesù propone ai suoi discepoli: il sale e la luce. In entrambi i casi possiamo parlare di una metafora missionaria, perché il sale e la luce vengono presentati come qualcosa che serve per altri: sale della terra e luce del mondo. La terra e il mondo sono delle esagerazioni che non si capiscono bene in relazione al sale e alla luce, ma forse servono semplicemente per dire che la prospettiva indica un’apertura, qualcosa che non riguarda solo noi stessi. È una parola insolita che esagera e incuriosisce. Discrezione. Il sale richiama innanzitutto l’immagine del sapore: in diverse lingue c’è questa affinità tra il sapore e la sapienza, ciò che è insipido è immagine di ciò che è insipiente, stolto. Il sale infatti è associato anche alla prudenza: occorre aggiungerlo nella misura giusta! Tutto, anche l’amore, va vissuto con discrezione. Scomparire. Il sale è immagine dell’amore anche perché dà sapore scomparendo: lascia il gusto, ma non lo vedi più. L’amore a cui siamo chiamati è quello che ci fa scomparire. Se stai sempre in mezzo, anche se a fin di bene, quello non è amore. Se non sai farti da parte, quello non è vero amore. Se pretendi che bisogna sempre vederti perché tu sei capace, perché tu fai le scelte giuste e sei indispensabile, quello non è amore. Il sale scompare, ma fa la differenza: una cosa è un cibo in cui è stata messa una giusta dose di sale, un cosa è un cibo in cui il sale non c’è. Il discepolo di Cristo fa la differenza là dove è chiamato a stare. Per qualcuno. Il sale è immagine dell’amore perché da solo non serve a niente. Non si mangia il sale, ma lo si usa per condire il cibo che prepari per qualcuno. L’amore non serve a niente se non c’è qualcuno da amare. Puoi avere nel tuo cuore un profondo desiderio di amare, ma non serve a niente se non cominci mai a viverlo. Noi suoi discepoli siamo il sale, siamo cioè coloro che sono chiamati ad amare così. La nostra vita di discepoli non servirà a niente, come il sale che non serve più e può essere calpestato. Luce per illuminare. Anche l’immagine della luce ci rimanda agli altri. La luce infatti serve affinché altri possano camminare sicuri, evitare i pericoli, percorrere la strada giusta. Il primo esempio di luce per gli altri indicato da Gesù è la città sul monte: noi siamo chiamati a essere punto di riferimento. La città che splende nella notte permette a chi viaggia di orientarsi nel buio della notte. Se la città non risplende è difficile camminare perché tutto diventa tenebra, facilmente si può sbagliare strada, si può essere vittima di agguati o di bestie feroci. Non spegnerti! La seconda immagine può essere letta sia a un livello comunitario che personale: la luce che non si mette sotto un secchio. La luce è nel linguaggio biblico anche immagine della Legge (Torah) che aiuta a camminare sulla giusta via, ma è anche immagine del Messia che viene. È immagine inoltre della comunità che è chiamata a vivere in modo tale da essere un esempio per gli altri, ma possiamo leggere questa immagine anche su un piano individuale. Accade a volte, infatti, di mettere la propria vita sotto un secchio. E così la vita si spegne. A volte cioè ci chiudiamo, ci rifiutiamo di vivere, ci basta sopravvivere. Chiediamo allora al Signore di tirarci fuori, gridiamogli che noi vogliamo splendere, perché siamo stati pensati per questo. (don Gaetano Piccolo) |
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Lunedì 6 Febbraio ore 20,30 in canonica ad Arcole nuovo Consiglio per gli Affari Economici di Arcole |
Martedì 7 Febbraio ore 10.30 in canonica ad Arcole riunione programmazione dell’uscita chierichetti in canonica Giovedì 9 Febbraio ore 20.30 in sala oratorio ad Arcole Riunione Consiglio Pastorale Unitario |
SPECIALE SACRAMENTIBATTESIMI |
Parrocchia S. Giorgio Arcole
LUNEDI’ 6 FEBBRAIO ore 19.00: Giavarina Francesco, Tibaldi Raffaella, Giorgio, Prà Zita e fam., Spiazzi Placido, Rina e fam., De Grandi Sofia (ann.), Fattori Mario, Trezzolani Lea; |
Parrocchia S. Bartolomeo Gazzolo
MARTEDI’ 7 FEBBRAIO ore 19.00: Rinaldi Giuseppe (ann.), Ferro Danilo, Micheletti Adriano, Canazza Fortunato, Bonvicini Maria, Casatto Guglielmo, Vencato Angelo, Feltre Maria Teresa; |
18 - 24 Giugno CAMPO ELEMENTARI (3° - 4° -5° ) CAMPOFONTNA 25 Giugno - 1 Luglio CAMPO MEDIE (1° - 2°) CAMPOFONTANA |
30 Luglio - 8 Agosto GMG per giovani dal 1987 al 2005 LISBONA 26 Agosto - 2 Settembre CAMPO SUPERIORI (1° - 2° - 3° ) BAGOLINO |