UNITA' PASTORALE ARCOLE-GAZZOLO
  • HOME
  • PRESENTAZIONE
    • UNITA' PASTORALE
    • PARROCO
    • CONSIGLIO PASTORALE
    • LE PARROCCHIE >
      • S. GIORGIO - ARCOLE
      • S. BARTOLOMEO - GAZZOLO
    • Contatti
  • ARCHIVIO
    • Don Fabio e il Covid
    • Piccolo Centro Gazzolo
    • Lettera aperta
    • NATALE 2020
    • NATALE 2019
    • RICORDO DEGLI ANNI
    • QUARESIMA 2020
    • PER LA PREGHIERA
    • EVENTI
    • PARROCCHIA ARCOLE
  • FOGLIO AVVISI
  • PASTORALE
    • PIANO PASTORALE
  • SANTUARIO SMA
  • Blog
Foto
Foto
Foto
Foto

domenica 20 DICembre - IV di Avvento 
​
NON TEMERE

ALLA TUA PRESENZA SIGNORE
Maria, tu porta dell’Avvento, signora del silenzio, sei chiara come aurora, in cuore hai la Parola.
Beata, che hai creduto!
Maria, tu strada del Signore, maestra nel pregare, fanciulla dell’attesa, il Verbo in te riposa.
Beata, che hai creduto!
Maria, tu madre del Messia, per noi dimora sua, sei arca d’alleanza, in te Dio è presenza.
Beata, che hai creduto!
Foto
IN ASCOLTO DELLA PAROLA
Dal Secondo libro di Samuele (2Sam 7, 1-2.4-5.8-10.11b)
Il re, quando si fu stabilito nella sua casa, e il Signore gli ebbe dato riposo da tutti i suoi nemici all’intorno, disse al profeta Natan: «Vedi, io abito in una casa di cedro, mentre l’arca di Dio sta sotto i teli di una tenda». Ma quella stessa notte fu rivolta a Natan questa parola del Signore: «Va’ e di’ al mio servo Davide: Così dice il Signore: «Forse tu mi costruirai una casa, perché io vi abiti? Ora dunque dirai al mio servo Davide: Così dice il Signore degli eserciti: «Io ti ho preso dal pascolo, mentre seguivi il gregge, perché tu fossi capo del mio popolo Israele. Sono stato con te dovunque sei andato, ho distrutto tutti i tuoi nemici davanti a te e renderò il tuo nome grande come quello dei grandi che sono sulla terra. Fisserò un luogo per Israele, mio popolo, e ve lo pianterò perché vi abiti e non tremi più e i malfattori non lo opprimano come in passato. Il Signore ti annuncia che farà a te una casa»».
CHE COSA VUOI DIRCI, SIGNORE?
La tentazione di chiuderci nelle nostre sicurezze è sempre in agguato. E quale sicurezza può essere più ferrea di quella di “costruire una casa a Dio”? Una casa che ti faccia stare al sicuro ma che soprattutto faccia stare al sicuro me. Già, perché se sarò io a costruirtela, saprò perfettamente com’è fatta, e sarà talmente bella che tutti i popoli non potranno che riconoscere il tuo popolo come il più grande”. Ma, il Signore rovescia le prospettive umane e attraverso “Natan” ci dice “Non temere!” e lascia intendere che Dio ci sta costruendo la casa, perché non abbiamo da dormire fuori, perché possiamo avere un riparo sulla testa con la calura estiva, perché possiamo essere protetti dalle intemperie. E lo fa semplicemente donando alla storia umana il Figlio. Allora, cosa trarre da questa parola? La prima grande consapevolezza è di essere amati da Dio, indipendentemente da come siamo. Ed è talmente vero che il Figlio si è fatto carne accanto alle nostre debolezze, per mezzo di Maria. La seconda è che la casa, la sicurezza, la serenità viene dal Signore, non dall’uomo, che al massimo può affidarsi e cooperare con Dio. La terza è che… beh… se noi siamo amati da Dio, non potremmo non amarci a nostra volta. E questo amore per noi stessi è a volte molto difficoltoso. 
IN QUESTA SETTIMANA VIVIAMO …
Aiutiamo una famiglia in difficoltà a pagare affitto o bollette, semmai collaborando con chi la sta già sostenendo.
Foto
Foto
Foto

domenica 13 DICembre - III di Avvento 
​
VIVIAMO CON GIOIA

ALLA TUA PRESENZA SIGNORE
Mostraci il tuo volto,
Signore, vieni a visitarci nella pace!

Come il volto del padre e della madre il tuo volto risplenda su di noi, di pietà e di amore risplenda.
E guardando te saremo perdonati.
Come il volto dell’amico del cuore il tuo volto risplenda su di noi, di bontà e di fiducia risplenda.
E guardando te saremo consolati.
Come il volto del maestro che ama il tuo volto risplenda su di noi, di verità e di sapienza risplenda.
E guardando te saremo illuminati.
Come il volto dello sposo fedele il tuo volto risplenda su di noi, di tenerezza e di gioia risplenda.
E guardando te saremo raggianti. 
Foto
IN ASCOLTO DELLA PAROLA
Dal Vangelo di Giovanni (Gv 1,6-8.19-28
Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaia». Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo». Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.
CHE COSA VUOI DIRCI, SIGNORE?
Ma come può una vita così umile e misera dare testimonianza alla luce che verrà? (Gv 1,8) Eppure l’annuncio di Cristo è un messaggio di gioia, di speranza, di rinascita per un popolo piegato dalle ingiustizie! La sua predicazione deve essere stata solare, carismatica, dirompente. Raggiunse un consenso tale da spingere addirittura i sacerdoti a domandarsi se fosse lui il Messia. Per seguire Gesù bisogna avere una dose di coraggio, bisogna decidersi a cambiare il divano con un paio di scarpe che ti aiutino a camminare su strade mai sognate!”. Spesso ci capita di identificare la felicità con il riposo, con la filosofia del “vivi e lascia vivere”. Il messaggio che arriva dai social network e dai media è che “chi meno fa”, va incontro a meno problemi e vive con più serenità. Gesù, invece, ci chiede di alzarci dal divano e di darci da fare, anche quando questo comporterà qualche sacrificio, o porterà a delle scelte non convenzionali. La testimonianza di Giovanni parla anche a noi. Giovanni ha sacrificato la sua vita per l’annuncio della verità, saremmo disposti a fare altrettanto? Sicuramente non è un compito facile, anche perché il mondo sembra andare nella direzione contraria al vivere cristiano, ma Gesù ci ricorda che la nostra consolazione sta nell’essere saldi nella fede: “Sarete perseguitati per causa mia, ma rallegratevi perché la vostra ricompensa è nei cieli.” (Mt 5, 11-12). 
IN QUESTA SETTIMANA VIVIAMO …
Nella settimana che ci aspetta, vogliamo vivere le cose che abbiamo sempre rimandato per paura, timidezza o pigrizia. La telefonata alla persona con cui abbiamo un rapporto difficile, il messaggio o l’augurio a chi ci vuole bene ma fatichiamo a corrispondere. 
Foto
Foto

domenica 6 DICembre - II di Avvento 
​
RISCOPRIAMO L'ESSENZIALE

ALLA TUA PRESENZA SIGNORE
Preparate la via al Signore
ogni uomo egli vuole incontrare.

Ascoltate la sua voce, preparate la via:
una strada di silenzio dove ognuno può ascoltare
e i pensieri del suo cuore al Signore convertire. Consolate la mia gente preparando la via:
una strada di speranza nel paese del dolore
dove il pianto e la preghiera fino a Dio può salire. Sollevate il vostro capo appianando la via:
una strada di giustizia nei quartieri di violenza
dove Dio può venire i suoi figli a liberare.
Rivestitevi di grazia percorrendo la via:
una strada nella luce per l’incontro con il Signore
​che ogni giorno si avvicina e il suo popolo raduna. 
Foto
IN ASCOLTO DELLA PAROLA
Dal Vangelo di Marco (Mc 1, 1-8)
Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio. Come sta scritto nel profeta Isaìa: «Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero: egli preparerà la tua via. Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri», vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».
CHE COSA VUOI DIRCI, SIGNORE?
“Inizio”: così incomincia il Vangelo di questa domenica. È una parola semplice, sembra quasi superflua, ma che in realtà vuole comunicare non solo il concetto di primo in ordine di tempo, ma soprattutto la qualità del “fondamentale”, del “decisivo”.
La domanda “Da dove cominciamo?” è chiara e forte ogni volta che ci prepariamo ad affrontare una novità, un nuovo progetto, anche un semplice cambiamento rispetto la routine come partire per le vacanze.
L’essenziale talvolta risulta invisibile agli occhi perché celato da finte necessità e da futili desideri. Cos’è l’essenziale? Qualcosa di materiale, di necessario per vivere (mangiare, bere, essere in salute) o un sentimento, un affetto, un valore?
L’Evangelista Marco ce lo indica senza giri di parole: è il Vangelo di Gesù Cristo figlio di Dio: è da qui che parte –che inizia- il nostro viaggio, da qui che parte l’amore che ci ha salvati.
IN QUESTA SETTIMANA VIVIAMO …
Scegliamo insieme come famiglia, un segno, un oggetto che sia essenziale per tutti. Lo mettiamo al centro del tavolo, accanto alla candela dell’Avvento e ci raccontiamo il perché è fondamentale per ciascuno di noi.
Foto

domenica 29 novembre - I di Avvento 
​
ATTEDIAMO IL SALVATORE

ALLA TUA PRESENZA SIGNORE
Nel tempo in cui viviamo il nostro esilio
guardando a cieli nuovi e a terra nuova
Signore, in te poniamo la speranza
misericordia incontri il nostro grido.
Nel tempo dell’attesa del Messia
rinasca il desiderio dell’incontro
colui che viene presto e non ritarda
orienta i nostri passi verso il Regno.
Nel tempo che s’affretta al compimento
la Chiesa sia la sposa fatta bella
e desto il cuore al passo dell’Amato
intoni il canto nuovo dell’amore.
Lo Spirito nell’intimo che geme
preghiera al Padre nostro che è nei cieli
in noi ridice il grido: «Vieni presto!»
a Cristo, stella viva del mattino.
IN ASCOLTO DELLA PAROLA
Dal Vangelo di Marco (Mc 13, 33-37)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».
CHE COSA VUOI DIRCI, SIGNORE?
Quante volte ho provato ansia e disagio di fronte a questo monito, così diretto e severo… l’ansia di quando si ha un appuntamento importante: temi di non sentire la sveglia il mattino e, così, passi la notte insonne. Quest’anno, invece, riesco a cogliere l’amore che sta dietro a questo invito, l’amore di un Padre che vuole il meglio per i suoi figli: quante raccomandazioni ci hanno fatto sempre i nostri genitori? Quante raccomandazioni facciamo di continuo ai nostri figli? Solo per amore… Questa è la Parola di un Dio Padre che non vuole lasciare nulla di intentato affinché i Suoi figli arrivino preparati. “Vegliate!” Cioè rimanete attenti, attendete che sia il “momento giusto” in cui, ciò che deve essere, si compirà.
IN QUESTA SETTIMANA VIVIAMO …
Attiviamo i nostri sensi in famiglia, al lavoro, tra gli amici, scegliendo ogni giorno una persona verso la quale stare particolarmente attenti per darle un aiuto speciale: una parola di comprensione, un momento di ascolto, un gesto di aiuto.
Foto
Unita' Pastorale
​ARCOLE-GAZZOLO
Via Abazzea, 14
​37040 Arcole (VR)
Tel. 0457635029
prima pubblicazione
28 novembre 2019

ultimo aggiornamento
5 febbraio 2023

Canali Social
Foto
Foto
Foto
  • HOME
  • PRESENTAZIONE
    • UNITA' PASTORALE
    • PARROCO
    • CONSIGLIO PASTORALE
    • LE PARROCCHIE >
      • S. GIORGIO - ARCOLE
      • S. BARTOLOMEO - GAZZOLO
    • Contatti
  • ARCHIVIO
    • Don Fabio e il Covid
    • Piccolo Centro Gazzolo
    • Lettera aperta
    • NATALE 2020
    • NATALE 2019
    • RICORDO DEGLI ANNI
    • QUARESIMA 2020
    • PER LA PREGHIERA
    • EVENTI
    • PARROCCHIA ARCOLE
  • FOGLIO AVVISI
  • PASTORALE
    • PIANO PASTORALE
  • SANTUARIO SMA
  • Blog