Lettera aperta del parroco
su vicende recenti che coinvolgono
TUTTA la comunità
Cari parrocchiani e care parrocchiane, giovani e meno giovani, vorrei condividere questi pensieri circa le vicende che ci tengono impegnate nostro malgrado da tempo, da troppo tempo. Il clima di unità che si respira negli organismi parrocchiali, l’energia e la competenza che vi regna, deve stimolare sempre di più verso la pace, la serenità, l’onestà, la trasparenza; Queste note le scrivo per poter fare chiarezza, spero una volta per tutte, su quanto sta avvenendo tra istituzioni paesane, ma soprattutto tra persone della stessa comunità parrocchiale. L’impegno profuso e completamente documentabile dal sottoscritto vostro parroco, dai collaboratori dei consigli parrocchiali di Arcole e Gazzolo, e da tutti coloro che gratuitamente donano tempo e passione per la comunità, è e sarà sempre rivolto alla strenua ricerca della massima condivisione possibile delle strutture parrocchiali. Non può essere messo in dubbio in alcun modo il fine ultimo che stiamo cercando da mesi di raggiungere: quello di riportare serenità in un ambiente che da anni vedeva ruggini e dissapori, non detto e insinuazioni, prese di posizioni oramai ampiamente superabili; non entro nel merito dei torti o delle ragioni, non sta a me giudicare. L’occasione che si è presentata qualche mese fa, a seguito di domanda ufficiale, di ampliare l’utilizzo del campo parrocchiale concedendo la possibilità di ingresso 2 ad altra società che presenta numerosi bambini di Gazzolo, ci è sembrata del tutto in linea coi principi del Sinodo Diocesano che riporto in breve estratto: norma 36 “le strutture parrocchiali siano aperte a tutti coloro che intendono rispettarne il progetto educativo e lo statuto che lo traduce concretamente. Non vengano concesse per attività di organizzazione interna o di propaganda di singoli partiti politici”. Questo ha spinto i Consigli parrocchiali e affari economici a disporsi all’unanimità verso l’accoglienza di questi nuovi bambini e famiglie, superando le motivazioni per le quali sono stati allontanati, e ponendosi a braccia aperte verso il loro rientro. Fosse anche di un solo bambino della nostra comunità, ovunque esso giochi e qualunque sport o attività pratichi. Noi vediamo la diversità una ricchezza e uno stimolo per migliorare tutti verso l’obbiettivo del bene comune. Da pastore ho l’obbligo morale di fare il possibile per cercare di riunire la comunità! Questa condivisione unanime di intenti, anche tra persone di estrazione e pensiero molto eterogeneo, ha convinto la Parrocchia di Gazzolo di essere nella giusta strada e ci sta guidando, verso una soluzione, nonostante siano arrivati i seguenti provvedimenti che mettono in forte difficoltà la nostra piccola realtà: 1. è arrivata l’ordinanza di chiusura del campo parrocchiale, chiudendo quindi il campo per tutti ed arrecando un danno difficile da spiegare ai genitori ed ai bambini. 2. È arrivata la comunicazione che spogliatoi e tribune devono avere tutte le certificazioni richieste da un centro sportivo (cosa per altro corretta 3 formalmente): ci rammarica che mai siano state sollevate queste criticità in tanti anni; 3. È arrivata una comunicazione che evidenzia come il parcheggio davanti la chiesa non sia un parcheggio (utilizzato da tempo immemore a tale scopo), ma un piazzale; che il passo carraio non sia autorizzato e che per realizzare un parcheggio necessiterebbe di una convenzione con il comune; noi abbiamo fatto tagliare le due piante per poter facilitare una rapida soluzione, invano. Mi auguro che questo non faccia vacillare la solidità gratuita e genuina dei collaboratori e del parroco, la loro unità e solidarietà. Ci fa bene sentire tante persone vicine. Io vi ringrazio tutti e ciascuno personalmente! Noi crediamo fortemente, nonostante tutto, che ci sia ancora la possibilità di arrivare ad una difficoltosa ma auspicabile condivisione degli spazi, in quanto si deve sempre ricordare che bambini della stessa comunità non devono neppur lontanamente subire trattamenti diversi o sentirsi parte di gruppi o società di seria A o serie B. Lo sport, per sua natura, deve unire, fortificare nel corpo e nello spirito, creare spirito di comunione e di rispetto. Basta volere! Basta avere il coraggio di guardarsi negli occhi con trasparenza e onestà di animo e rispetto per l’altro e per sé stessi. Rispetto che noi pretendiamo nell’autonomia di scelta, confortati anche dagli organismi sovraordinati; rispetto che intendiamo sempre portare verso le istituzioni con cui desideriamo confrontarci e verso tutti i genitori ed i bambini. 4 D’altro canto però, come enunciato nel vangelo, dobbiamo anche avere chiaro il significato della dignità: mi piace a questo proposito ricordare una frase di papa Paolo VI: “La dignità dell’uomo richiede che le sue opere siano frutto della sua libera scelta, senza nessuna coercizione esterna”. A tutti i genitori interessati dalla vicenda, e alle persone di buona volontà, e a tutti coloro che hanno dubbi, critiche, osservazioni... vi invito a fermarmi o contattarmi serenamente e con libertà per condividere le proprie opinioni: le nostre porte sono e saranno sempre aperte! In ogni caso credo che sia giusto informare la comunità in maniera dettagliata di quanto avvenuto; lo facciamo e lo faremo sempre in maniera trasparente, con l’invito ad entrare sempre più a far parte attiva della grande famiglia dell’unità pastorale. Anche il vescovo e i suoi collaboratori diocesani sono costantemente informati e ci incoraggiano a proseguire nel rispetto, per il bene di tutti. Il dialogo risulta difficile se non impossibile, solamente, se si parte da posizioni prestabilite e pretestuose, ma ci impegneremo sempre di più verso la costruzione di una ComUnità Pastorale e società civile trasparente, aperta, inclusiva.
Ad Maiorem Dei Gloriam.
Arcole, 31/07/2020
Il parroco Arciprete don Fabio Tambara
Ad Maiorem Dei Gloriam.
Arcole, 31/07/2020
Il parroco Arciprete don Fabio Tambara