«Possa la forza della speranza riempire il nostro presente,
nell’attesa fiduciosa del ritorno del Signore Gesù Cristo, al quale va la lode e la gloria ora e per i secoli futuri» Questo Anno doni forza a tutti i credenti e agli uomini di buona volontà impegnati nella costruzione della nostra società perché la vita civile sia “civiltà dell’amore”. In un mondo globalizzato le sfide sono più grandi perché tutto è connesso. È facile rassegnarsi alla mediocrità e divenire rinunciatari rispetto ai cambiamenti necessari. Il Giubileo aiuti a credere ancora possibile la pace tra le nazioni; a credere nella promozione della dignità di ogni persona anche di chi ha sbagliato gravemente; a credere in una più equa distribuzione dei beni; a credere nel rispetto del creato; nell’accoglienza degli stranieri.
Dall'omelia del 29 dicembre 2024 per l'apertura diocesana dell'Anno Santo del nostro Vescovo Giuliano. Orario Sante Messe
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SACRA FAMIGLIA DI GESU', GIUSEPPE E MARIA
Rimetti tutto a posto! Vivere l’ordinarietà della vita.
Il viaggio.
Dentro un momento di ordinaria incomprensione tra genitori e figli, c’è un senso teologico ancora più profondo. Innanzitutto perché Gesù compie insieme ai propri genitori un viaggio verso Gerusalemme, anticipando in qualche modo quel viaggio che proprio nel Vangelo di Luca è il centro del racconto: alla fine del capitolo nove, Gesù deciderà consapevolmente di andare a Gerusalemme per dare la sua vita per noi.
Cercare Dio.
Maria cerca il bambino Gesù, come le donne cercheranno Gesù al sepolcro: sia Maria all’inizio della vita di Gesù, che le donne alla fine del Vangelo, sono il simbolo di ogni credente chiamato a cercare il Signore, nonostante la fatica e a volte l’incapacità di trovarlo.
Dio infatti si fa trovare. Dio invece ci sorprende.
È là dove non penseremmo di trovarlo. Non è né nella carovana né nel sepolcro. Dio è altrove.
Alleanza educativa. Maria non è solo figura del credente che cerca, ma, insieme a Giuseppe, condivide la fatica e l’inquietudine di ogni genitore davanti ai comportamenti indecifrabili, e a volte irritanti, dei figli. Maria si rivolge a Gesù non con un rimprovero, ma con una domanda: chiede di capire, prima di giudicare. Non affronta Gesù da sola, ma coinvolge Giuseppe in un’alleanza educativa: tuo padre e io ti cercavamo (cf Lc 2,48). A volte, i comportamenti difficili dei figli rischiano di spezzare la relazione tra i genitori, indebolendo il loro intervento educativo. Giuseppe rimane in silenzio. Lascia parlare Maria. Forse per un accordo previo tra loro o perché è consapevole che in quel momento per lui è meglio tacere.
Padre.
La risposta di Gesù è difficile da comprendere per i suoi genitori. Ci colpisce perché sarà an-che la sua ultima parola. Tutta la vita di Gesù è ricompresa dall’inizio alla fine dentro la sua relazione con il Padre.
Vita ordinaria. Anche in questa incomprensione, che spesso caratterizza la vita del genitore, Maria e Giuseppe continuano a stare accanto al figlio nella quotidianità della vita, pur sapendo che ci sarà un giorno in cui dovranno farsi da parte per lasciare che le folle affaticate e senza guida prendano il loro posto.
Come Maria ha generato Gesù nella sua nascita, così, successivamente, sarà la Parola che lo genererà alla vita adulta.
Don Gaetano Piccolo
Il viaggio.
Dentro un momento di ordinaria incomprensione tra genitori e figli, c’è un senso teologico ancora più profondo. Innanzitutto perché Gesù compie insieme ai propri genitori un viaggio verso Gerusalemme, anticipando in qualche modo quel viaggio che proprio nel Vangelo di Luca è il centro del racconto: alla fine del capitolo nove, Gesù deciderà consapevolmente di andare a Gerusalemme per dare la sua vita per noi.
Cercare Dio.
Maria cerca il bambino Gesù, come le donne cercheranno Gesù al sepolcro: sia Maria all’inizio della vita di Gesù, che le donne alla fine del Vangelo, sono il simbolo di ogni credente chiamato a cercare il Signore, nonostante la fatica e a volte l’incapacità di trovarlo.
Dio infatti si fa trovare. Dio invece ci sorprende.
È là dove non penseremmo di trovarlo. Non è né nella carovana né nel sepolcro. Dio è altrove.
Alleanza educativa. Maria non è solo figura del credente che cerca, ma, insieme a Giuseppe, condivide la fatica e l’inquietudine di ogni genitore davanti ai comportamenti indecifrabili, e a volte irritanti, dei figli. Maria si rivolge a Gesù non con un rimprovero, ma con una domanda: chiede di capire, prima di giudicare. Non affronta Gesù da sola, ma coinvolge Giuseppe in un’alleanza educativa: tuo padre e io ti cercavamo (cf Lc 2,48). A volte, i comportamenti difficili dei figli rischiano di spezzare la relazione tra i genitori, indebolendo il loro intervento educativo. Giuseppe rimane in silenzio. Lascia parlare Maria. Forse per un accordo previo tra loro o perché è consapevole che in quel momento per lui è meglio tacere.
Padre.
La risposta di Gesù è difficile da comprendere per i suoi genitori. Ci colpisce perché sarà an-che la sua ultima parola. Tutta la vita di Gesù è ricompresa dall’inizio alla fine dentro la sua relazione con il Padre.
Vita ordinaria. Anche in questa incomprensione, che spesso caratterizza la vita del genitore, Maria e Giuseppe continuano a stare accanto al figlio nella quotidianità della vita, pur sapendo che ci sarà un giorno in cui dovranno farsi da parte per lasciare che le folle affaticate e senza guida prendano il loro posto.
Come Maria ha generato Gesù nella sua nascita, così, successivamente, sarà la Parola che lo genererà alla vita adulta.
Don Gaetano Piccolo